venerdì 3 dicembre 2010

PIU' GEMELLAGGI E SISTER SCHOOLS TRA ITALIA-USA: UN'INTERROGAZIONE AL GOVERNO PER RAFFORZARE IL CONFRONTO INTERCULTURALE PREUNIVERSITARIO

Dopo la valutazione positiva da parte mia e della maggioranza della Camera sulla Riforma universitaria del Ministro Gelmini, ho ritenuto di continuare a occuparmi di formazione a livello però scolastico e con un peculiare taglio di intervento.
Ho dunque presentato un’interrogazione al Ministro dell’Istruzione e a quello degli Esteri per conoscere l’orientamento del Governo in merito alle dinamiche di internazionalizzazione delle Scuole Secondarie Superiori.
Il Governo Berlusconi ha infatti il merito di aver costituito lo scorso anno l’Osservatorio Nazionale sull’Internazionalizzazione delle Scuole e la mobilità studentesca, il primo strumento in assoluto per verificare gli scambi esistenti, i gemellaggi avviati, la partecipazione a progetti e, soprattutto, il numero di coloro che hanno preso parte a scambi individuali di media e lunga durata, con l’indicazione dei Paesi di destinazione e provenienza.
Con tale Osservatorio abbiamo scoperto fatti assai interessanti.
I dati ufficiali 2009 -riferiti all'anno precedente- indicano in 2.600 gli studenti stranieri in Italia in base a programmi individuali, e in 3.800 quelli italiani all’estero.
Al momento il flusso è fortemente sbilanciato, e ciò vale anche per l’interscambio con gli Stati Uniti, da cui provengono circa il 20% degli studenti, ma verso cui tendono ben il 65% dei giovani italiani, mentre un ulteriore 11% si rivolge al Canada.
L’interrogazione promuove l’idea di un vasto rassemblement del mondo della Scuola italiana, teso ad attivare il più ampio numero di gemellaggi e sister schools tra Istituti italiani e nordamericani, comportando così un maggior afflusso di studenti stranieri nel Belpaese e un riequilibrio complessivo della popolazione studentesca in entrata e in uscita. Ciò anche considerando che l’italiano, negli Usa, è la quarta lingua più studiata e, quindi, l’interesse per la nostra cultura è già assai elevato, benché i corsi attuali dell’euro probabilmente non favoriscono massicci afflussi da Oltreoceano, penalizzati pesantemente dal cambio valutario.
E’ però possibile incentivare tali scambi.
Al fine di un più ampio confronto interculturale preuniversitario tra Italia e Usa, riterrei opportuno rafforzare il coinvolgimento delle maggiori associazioni culturali italo-americane, ma anche di Ambasciata, Consolati, Uffici di Promozione e Istituti di Cultura. E’ in questa cornice che si colloca la mia interrogazione ai Ministri Gelmini e Frattini.

                                                             Amato Berardi