(La foto ufficiale del presidente USA, Barack Obama, mentre telefona a Salvatore Giunta, ritratto a destra)
Ci sarà anche la First Lady, Michelle Obama, oggi, in occasione della cerimonia alla Casa Bianca in onore di Salvatore Giunta, militare di chiare origini italiane distintosi per sprezzo del pericolo in Afghanistan, quando tre anni fa, appena ventiduenne, cercò di salvare la vita ad alcuni suoi commilitoni, accerchiati dai talebani. Egli, mettendo in gioco la sua stessa esistenza e nonostante fosse già stato colpito al petto, solo parzialmente protetto dal giubbotto antiproiettile, riuscì nell’audace impresa di guadagnarsi –combattendo- il rilascio dei compagni, mettendo da solo in fuga i ribelli.
Brilla lo sguardo di Amato Berardi, deputato italoamericano del PdL. “Desidero rivolgere anzitutto i miei profondi sentimenti di stima al soldato Giunta. So che le comunità italoamericane un po’ ovunque gli hanno espresso riconoscenza e gratitudine per quanto ha fatto. Negli Stati Uniti, infatti, Salvatore Giunta rappresenta l’idealtipo dell’eroe. Egli porta un nome italiano che è altamente rispettato: basta uno sguardo a Internet, ai vari blog e forum aperti nelle ultime settimane per averne conferma”.
Il giovane soldato, americano di terza generazione, non solo conserva le sue radici in Italia, ma ha anche un legame di tipo professionale: era nella base di Vicenza quando, in settembre, fu lo stesso presidente degli Stati Uniti a chiamarlo al telefono per annunciargli la notizia.
Continua Berardi. “Nessuno dimentichi perché siamo andati in Afghanistan. Salvatore Giunta ha il merito di segnalare, con la sua età, il suo coraggio, la sua umiltà, quanto grave sia la situazione a Kabul, con gravi rischi di espansione nel mondo delle sacche terroristiche. Un pericolo che, con tutta evidenza, stiamo respingendo anche grazie a persone come Giunta e al sacrificio di tanti, donne e uomini, pure italiani, che hanno tragicamente perso la vita in battaglia”.
Oggi vivremo un giorno diverso, a metà tra doveroso ricordo e solennità.
“Sì, avremo l’occasione di assistere a un altro esercizio di democrazia altamente istruttivo. E’ straordinario –conclude Berardi- i rappresentanti di due minoranze etniche –il presidente afroamericano e il soldato italoamericano- si riconosceranno ancora una volta come un solo popolo americano; poi, nella suggestiva cornice della Casa Bianca, Obama appunterà l’onorificenza sul petto di Salvatore Giunta: un nuovo memorabile momento per gli italoamericani che, come ha ricordato lo stesso presidente USA nel messaggio inviato pochi giorni fa alla Niaf, hanno fatto la storia di questo Paese, ne sono parte fondante”.
Salvatore Giunta riceverà alle 14 del pomeriggio odierno direttamente da Barack Obama la Medaglia d’Onore, alta decorazione che, negli ultimi 40 anni, è stata resa soltanto postuma.
Giunta è dunque l’86^ militare americano che, negli ultimi due secoli, ha ottenuto tale riconoscimento non alla memoria.
Andrea Liberati
Ufficio Stampa On. Amato Berardi