Silvio Berlusconi e Paolo Bonaiuti (Ansa) |
Il maxiemendamento alla Legge di Stabilità, approvato ieri in Commissione Bilancio alla Camera dei Deputati, va a superare una discrasia prodottasi lo scorso febbraio, quando, per eliminare le sovvenzioni a pioggia all’editoria in una congiuntura ancor più delicata di quella odierna, vennero cancellate numerose provvidenze tra cui anche cinque milioni di euro destinati alla stampa italiana all’estero.
La notizia è che oggi, pur in condizioni economiche complessive certo non semplici, il Governo Berlusconi ripristina quei cinque milioni a rimborso. Ma, soprattutto, si prepara a una storica riforma di settore.
Amato Berardi, deputato PdL, ricorda: “Non è un caso che l’on. Paolo Bonaiuti, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’Editoria, anche durante il mese di ottobre si sia speso in numerosi incontri con tutti i rappresentanti del mondo della carta stampata: l’obiettivo è una decisa innovazione della normativa, non più rinviabile”.
Secondo alcune anticipazioni, le nuove regole stabiliranno un principio irrinunciabile: la fine dei contributi a pioggia, ormai trasversalmente considerati una forma di finanziamento controproducente.
“Quanto agli italiani nel mondo –prosegue Berardi, eletto nella Circoscrizione Nord e Centro America- se davvero vogliamo render loro un buon servigio, allora dobbiamo affermare che l’auspicata riforma dell’editoria è necessaria anche per costoro. E i nuovi parametri di accesso ai fondi dovranno necessariamente includere le testate on line unitamente a una valutazione dell’effettiva consistenza delle stesse”.
In queste ore negli States si sta registrando la fusione tra Daily Beast, on line da appena due anni, e lo storico ma esangue Newsweek. “Sì, è un evento che anticipa dinamiche sotto gli occhi di tutti –conclude Berardi- di cui il Sottosegretario Bonaiuti e noi stessi, quali rappresentanti della maggioranza parlamentare, terremo certamente conto nell’analisi della riforma che, con l’attento contributo degli editori, andremo presto a esaminare in Parlamento”.
Andrea Liberati
Ufficio Stampa on. Amato Berardi