mercoledì 15 dicembre 2010

ALESSANDRA MUSSOLINI E AMATO BERARDI (PDL) A "NATALE INSIEME PER L'ABRUZZO", LA TRE GIORNI DI SOLIDARIETA' DEGLI ITALOAMERICANI

Si è chiusa Oltreoceano la tre giorni all’insegna della solidarietà per l’Abruzzo: questo il significato di Natale Insieme 2010, festa approntata dagli italoamericani per i fratelli sfortunati della madrepatria.
Per Amato Berardi, deputato PDL eletto in Nord e Centro America e attivo promotore dell’iniziativa, si è trattato di un grande successo. “Anche quest’anno, tante persone, non solo italoamericane, hanno deciso di unirsi a noi per rivolgere il proprio generoso pensiero alla martoriata terra abruzzese. Dobbiamo dire grazie a costoro se abbiamo potuto moltiplicare gli sforzi, prevedendo non più soltanto un evento, ma tre serate mondane a scopo filantropico in città complesse quali Philadelphia, New York, Boston”.
Un bilancio importante. “Decisamente sì –prosegue Berardi- anche considerando che, dopo esserci concentrati su un’area di per sé molto estesa, la macchina organizzativa si è dovuta concretamente spostare ogni 24 ore, rigenerandosi in modo perfetto nella tappa successiva, con intuibili problemi non soltanto logistici”.
I primi dati, però, dicono che tale impegno è stato premiato. “L’Anffas, Casa Famiglia d’Abruzzo, è beneficiario diretto delle risorse cedute dai partecipanti alle serate. Somme rilevanti, che, grazie anche al grande cuore americano, potranno essere di sollievo alle casse dell’ente di assistenza.
Tra la folla non potevano mancare autorità locali così come numerosi protagonisti del variegato mondo italoamericano –imprenditori, professionisti, funzionari pubblici, come pure esponenti dello show business e rappresentanti del mondo della carta stampata e dell’informazione radiotelevisiva. Tutti insieme, per una manifestazione diversa dalle altre.
I consoli generali d’Italia, Luigi Scotto, Laura Aghilarre e Giuseppe Pastorelli hanno presenziato alle serate nelle rispettive aree di competenza, la Città dei Padri Fondatori, New York e Boston, dove sono convenuti gli stessi presidenti e consiglieri dei Com.It.Es. (Comitati degli italiani all'estero), peraltro a ranghi completi nella città del Massachusetts, nonché il Senatore statale Sal Di Domenico e la Federazione delle Società italoamericane –che racchiude nel suo seno 15 associazioni a cavallo tra Italia e USA- con l’attiva presenza dei membri di origine abruzzese.
E’ volata negli USA per intervenire a Natale Insieme anche l’on. Alessandra Mussolini, presidente Commissione Infanzia della Camera. L’abbiamo raggiunta al telefono. “Sono da sempre profondamente legata a questo popolo e agli italoamericani in particolare, così attenti al valore delle proprie radici culturali. Molto meglio –soggiunge sferzante il deputato PDL- di certa sinistra in Italia! Ma, al di là delle battute, quella in terra americana –dichiara ora emozionata la Mussolini- è stata un’esperienza esaltante, forte, di grande impatto umano anche per il calore e l’affetto testimoniati dagli statunitensi nei confronti dell’Abruzzo. L’America ci ha consegnato una nuova lezione di civiltà”.

                                                                       Andrea Liberati
                                                                       Ufficio Stampa on. Amato Berardi

martedì 14 dicembre 2010

FIDUCIA, 314 SI' VS 311 NO. AMATO BERARDI (PDL): “IL PARLAMENTO HA DETTO NO A MANOVRE CORSARE. ORA GOVERNO PIU’ FORTE, VERSO L’ALLARGAMENTO”

Silvio Berlusconi
Avevamo previsto in questa fase fino a cinque voti in più per il Governo: la nostra ipotesi si è rivelata fondata. E credo che, nei prossimi giorni, potremmo registrare un consenso ancora maggiore.” Così Amato Berardi, deputato italoamericano del PDL, dopo il voto di stamane che, sia al Senato che alla Camera, ha riconfermato la fiducia al Governo.
Quella perseguita è stata una manovra corsara, infine naufragata –afferma Berardi- I contraccolpi non possono che ricadere sull’opposizione, specie su quella parte che, senza troppi complimenti, avrebbe voluto chiudere un’esperienza di governo sempre riconfermata dal voto popolare.
Nel frattempo, nel centro di Roma, poco lontano dal Parlamento, stanno spuntando assurdi roghi. “In un momento politico così delicato, un manipolo di teppisti sta tentando di mettere a ferro e a fuoco la Capitale: l’Italia non è questo, eppure verrà rappresentata anche con tali immagini dai media stranieri.”
Conclude Berardi: “Siamo sempre stati dalla parte dell’Italia e degli italiani: anche questo atteggiamento è stato premiante. Sono convinto che ora il presidente Silvio Berlusconi, subito dopo l’incontro con il Capo dello Stato, proseguirà nell’azione di rafforzamento dell’Esecutivo. Riuscirà pienamente.”
Intanto tra poco, alle 17, il premier salirà al Quirinale.

                                                 Andrea Liberati  
                                                 Ufficio Stampa on. Amato Berardi

NEWS! IL GOVERNO BERLUSCONI OTTERRA’ LA FIDUCIA ANCHE ALLA CAMERA. AMATO BERARDI (PdL): “FINO A CINQUE VOTI IN PIU’ PER BERLUSCONI”

Entro il primo pomeriggio di oggi conosceremo l’esito del voto sulla mozione di sfiducia presentata dal centrosinistra contro il Governo Berlusconi, ma già sin d’ora il deputato Amato Berardi (PdL Estero) si lancia in una previsione confortante per la maggioranza.
Non è affatto azzardato ritenere che, anche alla Camera, registreremo alcuni voti in più rispetto a quelli attesi. L’opposizione non è riuscita a sfondare e i quattro voti ulteriori per la maggioranza ottenuti al Senato, la dicono lunga su come andrà a finire”.
L’On. Berardi, rientrato ieri mattina dagli Stati Uniti dove, nel fine settimana scorso, ha tenuto alcune manifestazioni filantropiche per l’Abruzzo post-sisma, insiste: “Non si capirebbe d’altronde per quale motivo, in un momento così delicato per l’economia nazionale e mondiale, la politica italiana dovrebbe indugiare in viete polemiche, rinunciando all’azione riformatrice del proprio Governo. Per questo, così come già avvenuto nell’altro ramo del Parlamento, anche qui assisteremo all’emergere di un superiore senso di responsabilità da parte di colleghi ritenuti incerti. Ecco perché, secondo molti di noi, questa battaglia terminerà con uno scarto fino a cinque voti in più per il Governo Berlusconi.
                                                  Ufficio Stampa on. Amato Berardi

domenica 12 dicembre 2010

LA CRISI VISTA DAGLI ITALOAMERICANI: "NEGLI USA NON CI SONO I RIBALTONISTI". Intervista all'on.Amato Berardi (PdL) di Filippo Benedetti Valentini


O Governo Berlusconi o elezioni anticipate. E' la certezza della maggioranza che, fiduciosa di incassare il sì al Senato e alla Camera, tiene fisso il timone sulla rotta del 14 dicembre.
Anche Amato Berardi, membro della Commissione finanze a Montecitorio, pidiellino italo-americano con base a Philadelphia eletto nella circoscrizione "America Settentrionale e Centrale", è "sicuro che il presidente Berlusconi avrà la fiducia". Ma intanto, le relazioni internazionali italiane finiscono sotto il fuoco (fatuo) delle rivelazioni di Wikileaks e le manovre dei ‘terzopolisti’ mettono a rischio la stabilità politica del Paese che, proprio secondo il premier, potrebbe diventare "bersaglio della speculazione internazionale come la Grecia e l'Irlanda". Tuttavia c'è uno spiraglio di trattativa e Berardi ne è convinto.  
Onorevole Berardi, dunque per la maggioranza c’è un margine di trattativa?
Sono certo che la fiducia ci sarà, ma quello della trattativa è uno scenario possibile. L’apertura a Udc e Fli potrebbe garantire all’esecutivo una stabilità che ci permetta di governare per tutta la legislatura. Significherebbe andare avanti con le riforme necessarie per l’Italia. Se questo dovesse comportare l’apertura di un tavolo di confronto anche sulla legge elettorale, sarebbe per il bene del Paese.
Lei viaggia continuamente tra l’Italia e gli Stati Uniti. Come vengono giudicate le vicende politiche italiane dagli americani?
I giochi politici fondati su questioni di Palazzo o di carattere personale sono molto criticati negli Stati Uniti. In verità, molti non capiscono cosa stia succedendo per una ragione molto semplice: nel sistema americano una volta che il popolo ha espresso la sua volontà nei confronti di un partito e del suo leader la legislatura deve continuare e non c’è spazio per soluzioni "di ripiego" o ribaltoniste. Per gli americani c’è in ballo l’etica stessa della democrazia. In Italia, per alcuni, questo valore non sembra contare allo stesso modo.
La riforma dell’Università italiana è stata motivo di grande scontro, fuori e dentro il Parlamento. Secondo lei rischia di finire ad un binario morto?
Io penso di no. Anzi, bisogna fare in modo che questa legge vada avanti, perché il sistema universitario italiano ha bisogno di un cambiamento radicale.
Crede che con questa riforma le università italiane possano avvicinarsi al modello di governance americano, noto per la sua efficienza in tutto il mondo?
Il sistema americano e quello italiano sono profondamente diversi, non è facile metterli in relazione. Negli Stati Uniti, ad esempio, gli studenti frequentano lezioni in classe, non fanno esami e mentre studiano svolgono attività lavorative inerenti al loro percorso di studio. Quindi è un approccio sostanzialmente diverso dal nostro. Bisogna però considerare anche che in America lavorano circa 15 mila ricercatori italiani: vuol dire che le conoscenze dei nostri ricercatori sono ottime. Quello che deve cambiare è la limitazione degli sprechi e la gestione dell’Università, altrimenti i migliori tenderanno ad andarsene.
Ormai è un refrain: l’Italia spreca un sacco di soldi. Stavolta però c’è chi dice che siamo sull’orlo del burrone finanziario come Grecia, Irlanda e Portogallo. E’ così?
Certamente abbiamo dei problemi enormi ma anche una fortuna: gli italiani sono dei grandi risparmiatori. Detto ciò bisogna stare molto attenti, perché attualmente le esportazioni sono molto difficili e gli investitori sono scoraggiati. Il sistema di tassazione italiano, ad esempio, è troppo pressante.
Quanto influisce l’instabilità politica italiana nei rapporti economici internazionali?
Moltissimo. Ultimamente l’Italia, vista dall’estero, appare un Paese debole e questo non attrae certo gli investimenti. Ora, un passo avanti come quello dell’Università sarebbe il caso di farlo anche sulla Giustizia. Pensi che alcune multinazionali non si immettono nel mercato italiano perché da un lato il regime di tassazione è molto alto, dall’altro perché il sistema giudiziario, troppo lento, non rassicura gli investitori che temono il rischio di dover affrontare spese insostenibili. Molte aziende americane vogliono addirittura fuggire dall’Italia.
Secondo lei la vicenda Wikileaks sta inasprendo i rapporti fra Italia e Stati Uniti?
C’è ben poco di concreto nelle rivelazioni di cui si è parlato in questi giorni. I rapporti tra Stati Uniti e Italia sono molto buoni. I diplomatici spesso esprimono dei giudizi personali che servono esclusivamente per gli incontri politici. Questo non significa che certi giudizi rispecchino i sentimenti dei cittadini o dei governi.
Eppure, l’asse Italia-Russia e il progetto "South Stream" per l’approvvigionamento europeo di gas, sembra sia per gli Stati Uniti la causa di qualche mal di pancia.
Certo, la partita energetica è una cosa seria e su certi interessi gli Stati Uniti non vogliono essere messi da parte. Ma non ci scordiamo che Usa e Italia continuano ad essere fianco a fianco nella missione in Afghanistan. Credo, dunque, che il segretario di Stato Hillary Clinton sia stata sincera nel dire che ci sono ottimi rapporti di amicizia con Berlusconi e con l’Italia. E’ anche il sentimento dei parlamentari americani.
Rimaniamo sul versante americano. Ora che le elezioni di Medio termine hanno decretato una sconfitta per i democratici, qual è la strategia repubblicana?
Ora i repubblicani dovranno puntare più che mai al consenso dei lavoratori delle piccole e medie imprese. Quello è un bacino che contiene circa l’80% dei lavoratori americani.
I democratici hanno goduto a lungo del consenso della cosiddetta "cintura della ruggine" di cui la Pennsylvania fa parte, cioè l’area a nord est degli Usa dove si trovano moltissime fabbriche e quindi una grande concentrazione di operai. Il partito del presidente Obama ha ancora quei voti?
Ormai Obama li ha persi. Ma non è tutto, perché nella stessa area il presidente ha perso anche i consensi degli imprenditori. Pennsylvania, Ohio, Indiana e Illinois erano un tempo Stati strategici per i democratici. Ma nella "cinta" Obama ha conseguito il risultato più basso della storia dei democratici. Questo è accaduto perché il "macromanagement" obamiano ha dato poco spazio a persone della sua amministrazione che potevano garantirgli quei voti.
Cosa pensa del fenomeno "Tea Party"?
Stanno avendo un buon seguito a causa di una parziale perdita di consensi sia da parte di democratici che dei repubblicani. La riforma della sanità, che prevede un innalzamento della pressione fiscale, è stato un elemento propulsore del consenso del Tea Party. E’ un ruolo che stanno giocando molto bene.
L’Italia e gli Stati Uniti hanno moltissimi rapporti commerciali importanti. Per lei qual è la carta sulla quale è più importante puntare?
L’accordo Fiat-Chrysler lo è sicuramente. Sono certo che i prodotti Fiat andranno molto bene sul mercato americano

martedì 7 dicembre 2010

INVITO AGLI ITALOAMERICANI DI PHILADELPHIA, NEW YORK, BOSTON: NATALE INSIEME PER L'ABRUZZO

Cari amici,
su sollecitazione comune a molti di noi, quest’anno è richiesto un supplemento di impegno per festeggiare insieme i giorni immediatamente precedenti il Natale.
L’occasione sarà utile, infatti, a ricordarci di quei nostri fratelli più piccoli e sfortunati che, colpiti dal terremoto dell’Abruzzo, non avranno il calore di un padre e di una madre con cui ritrovarsi.

Abbiamo pertanto predisposto tre eventi-incontri a Philadelphia, New York e Boston, in un ideale abbraccio tra tutti gli appartenenti alle comunità italiane di questa parte d’America.
I tre eventi saranno allietati dai migliori interpreti della musica partenopea e vedranno la più ampia partecipazione dei nostri amici e colleghi. Non prendete altri appuntamenti: solo noi italoamericani, da qui, possiamo dare una mano a chi ha bisogno nella madrepatria!

VENERDI’ 10 DICEMBRE
PHILADELPHIA
Holy Savior di NorrisTown (PA), ore 7pm;

SABATO 11 DICEMBRE
NEW YORK
Auditorium New Utrecht High School, ore 7pm;

DOMENICA 12 DICEMBRE
BOSTON
Everett High School, ore 7 pm.

I fondi raccolti –si auspica una donazione minima di 20 dollari- andranno a beneficio della Casa Famiglia ANFFAS di Teramo, selezionata lo scorso mese dal Montecitorio Running Club quale destinataria dell’iniziativa filantropica avviata nel corso della maratona di New York.

Vista la finalità benefica delle serate, chiedo pertanto a ognuno di voi di poter partecipare, contattando il massimo numero di amici e colleghi.
Sarà l’occasione per regalare un nuovo sorriso a chi ha conosciuto solo lacrime, rinnovando l’amicizia tra tutti noi e quello stesso forte vincolo di solidarietà che ci lega saldamente alle nostre comuni radici.

Grazie

                                                                       On. Amato Berardi 
               
PER QUALSIASI ULTERIORE INFORMAZIONE CONTATTARE:
Per Philadelphia, Alex Chiaro 2152908513 e Joe Messina 2157407693;
Per New York, Angelo Vinciguerra 9175197651 e Gennaro Della Gatta 7186994379;
Per Boston, Domenico Susi 6176055099, Filippo Frattaroli 7813544135, Maurizio
Pasquale 6178181914

venerdì 3 dicembre 2010

PIU' GEMELLAGGI E SISTER SCHOOLS TRA ITALIA-USA: UN'INTERROGAZIONE AL GOVERNO PER RAFFORZARE IL CONFRONTO INTERCULTURALE PREUNIVERSITARIO

Dopo la valutazione positiva da parte mia e della maggioranza della Camera sulla Riforma universitaria del Ministro Gelmini, ho ritenuto di continuare a occuparmi di formazione a livello però scolastico e con un peculiare taglio di intervento.
Ho dunque presentato un’interrogazione al Ministro dell’Istruzione e a quello degli Esteri per conoscere l’orientamento del Governo in merito alle dinamiche di internazionalizzazione delle Scuole Secondarie Superiori.
Il Governo Berlusconi ha infatti il merito di aver costituito lo scorso anno l’Osservatorio Nazionale sull’Internazionalizzazione delle Scuole e la mobilità studentesca, il primo strumento in assoluto per verificare gli scambi esistenti, i gemellaggi avviati, la partecipazione a progetti e, soprattutto, il numero di coloro che hanno preso parte a scambi individuali di media e lunga durata, con l’indicazione dei Paesi di destinazione e provenienza.
Con tale Osservatorio abbiamo scoperto fatti assai interessanti.
I dati ufficiali 2009 -riferiti all'anno precedente- indicano in 2.600 gli studenti stranieri in Italia in base a programmi individuali, e in 3.800 quelli italiani all’estero.
Al momento il flusso è fortemente sbilanciato, e ciò vale anche per l’interscambio con gli Stati Uniti, da cui provengono circa il 20% degli studenti, ma verso cui tendono ben il 65% dei giovani italiani, mentre un ulteriore 11% si rivolge al Canada.
L’interrogazione promuove l’idea di un vasto rassemblement del mondo della Scuola italiana, teso ad attivare il più ampio numero di gemellaggi e sister schools tra Istituti italiani e nordamericani, comportando così un maggior afflusso di studenti stranieri nel Belpaese e un riequilibrio complessivo della popolazione studentesca in entrata e in uscita. Ciò anche considerando che l’italiano, negli Usa, è la quarta lingua più studiata e, quindi, l’interesse per la nostra cultura è già assai elevato, benché i corsi attuali dell’euro probabilmente non favoriscono massicci afflussi da Oltreoceano, penalizzati pesantemente dal cambio valutario.
E’ però possibile incentivare tali scambi.
Al fine di un più ampio confronto interculturale preuniversitario tra Italia e Usa, riterrei opportuno rafforzare il coinvolgimento delle maggiori associazioni culturali italo-americane, ma anche di Ambasciata, Consolati, Uffici di Promozione e Istituti di Cultura. E’ in questa cornice che si colloca la mia interrogazione ai Ministri Gelmini e Frattini.

                                                             Amato Berardi

venerdì 26 novembre 2010

SOLIDARIETA' PER L'ABRUZZO: ALESSANDRA MUSSOLINI CON AMATO BERARDI A PHILADELPHIA IL 10 DICEMBRE

 
L'on. Alessandra Mussolini con la zia, l'attrice Sophia Loren

Entusiasta di esserci!” Così Alessandra Mussolini, attivissima deputata PdL, ha risposto all’appello dell’on. Amato Berardi, eletto nel Nord e Centro America.
Il parlamentare molisano, incassato l’ok della presidente della Commissione Infanzia all’evento di solidarietà fissato per il 10 dicembre a Philadelphia, estrae qualche ricordo dal cassetto della propria memoria. “Ogni anno, da tempo, negli States, rinnoviamo la nostra amicizia tra tutti noi italoamericani convergendo su alcuni appuntamenti filantropici nei giorni immediatamente precedenti il Natale. Quest’anno, in continuità con le iniziative di solidarietà attivate durante l’ultima maratona di New York per i minori svantaggiati d’Abruzzo, difesi dalla Fondazione Anfass di Teramo, ho assicurato quale promotore tre nuove date: il 10, l’11 e il 12 dicembre, in una sorta di ideale abbraccio tra gli italoamericani di Philadelphia, New York e Boston, dove sarà chiusa la tre giorni. La presenza dell’on. Mussolini –prosegue Berardi- da sempre autentica protagonista del dibattito nazionale, sarà certo stimolante per tutta la comunità italiana. E riveste ancor maggior valore, considerando il suo ruolo istituzionale, alla luce della finalità della serata”.
Le vicende delle ultime settimane hanno comportato che tali eventi d’Oltreoceano corrispondessero alla vigilia di un momento molto delicato per la vita del Paese: la questione di fiducia al Governo, la cui seduta è prevista per il 14 dicembre. “E’ doveroso restare coerenti con il voto dello scorso settembre e ribadire fiducia a Silvio Berlusconi, Primo Ministro che ha saputo tenere la rotta nei marosi della crisi mondiale, ma anche riconfermare i saldi legami che ci legano all’America, come dimostrato nel recente vertice della NATO dalle attestazioni di stima espresse all’Italia e al suo leader”.
Dunque Berardi, appuntamento il 10 dicembre a Philadelphia? “Certo. Le comunità italiane saranno liete di accogliere tutti coloro che, nella città dei Padri Fondatori, vorranno condividere un momento conviviale con noi, contribuendo così al futuro dei bambini più sfortunati d’Abruzzo. Poi via alle nuove sfide in programma, dentro e fuori il Parlamento”.

domenica 21 novembre 2010

LEGGE DI STABILITA': I PARLAMENTARI BERARDI E GIORDANO (PdL Estero) RESPINGONO LE CRITICHE DISTRUTTIVE

L'On. Amato Berardi e il Sen. Basilio Giordano (fonte: America Oggi)
In un’agenzia di stampa pubblicata nel primo pomeriggio di venerdì (fonte AISE) veniamo chiamati in causa, sostenendo alcuni apoditticamente e ingiustamente che gli scriventi parlamentari sarebbero “indifferenti” al destino dei nostri connazionali con specifico riferimento alla nostra assenza alla manifestazione CGIE indetta il giorno precedente, 18 novembre, al Vittoriano.
Nel corso della settimana, al contrario, i sottoscritti sono stati impegnati alla Camera sulla Legge di Stabilità, mentre al Senato, proprio giovedì 18, si dibatteva una tematica cruciale quale il terrorismo. Rammentiamo tali fatti a voler tacere della connotazione fortemente politica che ha assunto l’evento promosso da taluni componenti del CGIE.
Viceversa, nel corso di questi due anni e mezzo di legislatura, abbiamo sempre ascoltato e aiutato tutti coloro che hanno inteso difendere e promuovere gli interessi degli italiani nel mondo. Giovedì eravamo in Parlamento per i nostri confratelli.
Alla Camera è stata licenziata una Legge di Stabilità che ha mostrato attenzione –e specifici fondi- nei confronti dei tanti che, dall’estero, avevano segnalato crescenti difficoltà tra le imprese della comunicazione; abbiamo poi assicurato, come esponenti di maggioranza, unitamente al Governo, un supplemento di impegno in tema di informazione edita all’estero; inoltre, nelle ultime ore, è stata assicurata dal Governo la possibilità di stanziare risorse aggiuntive per favorire il rilancio della cultura italiana nel mondo, e anche su questo obiettivo faremo la nostra parte quali parlamentari della maggioranza.
E’ questa l’indifferenza di cui, impropriamente, alcuno ci taccia?
I veri indifferenti alle sorti degli italiani –nella madrepatria e all’estero- sono coloro che, saldamente legati al pregiudizio politico, adottano toni sguaiati e controproducenti con annessa caccia a un San Sebastiano cui addebitare supposte colpe, anziché assumere un contegno davvero costruttivo. Costoro rendono un pessimo servizio ai cittadini-elettori, a donne e uomini, a famiglie e imprese che si aspettano da noi, di destra o di sinistra, uno spirito franco ma sempre collaborativo, nell’interesse di tutti e non di una parte politica.

                                                        On. Amato Berardi
                                                        Sen. Basilio Giordano

venerdì 19 novembre 2010

FIAT, RITORNO IN AMERICA: AMATO BERARDI (PdL): "UN FATTO STORICO. LA CINQUECENTO NUMERO UNO SIA DONATA ALL'AMMINISTRAZIONE OBAMA"

 
Dopo Centro e Sud America, la nuova Fiat Cinquecento sbarca negli Stati Uniti


Si chiamava Fiat Strada ed era l’auto preferita di uno studente dal nome esotico –un certo Barack Obama. Due destini, quelli di Fiat e del futuro presidente USA, felicemente condannati a incrociarsi più di due decenni dopo.
La Fiat lasciò il mercato americano nel 1983. “Non avevo nemmeno 25 anni -rammenta l’on. Amato Berardi (PdL), allora già emigrato dal Molise a Philadelphia- ma ricordo bene il senso di frustrazione di tanti italoamericani che, in quell’abbandono, avvertirono un tuffo al cuore”. Effettivamente rimasero l’Alfa –destinata poi anch’essa a ritirarsi- la Ferrari e la Maserati, un target molto alto perfino in America.
Amato Berardi, unico eletto alla Camera dei Deputati per il PdL nella Circoscrizione Nord e Centro America, è in queste ore impegnato alla Camera nel voto sulla Legge di Stabilità, ma osserva con sincero compiacimento le agenzie relative al ritorno del Gruppo Fiat negli States, con lo sbarco ufficiale della Cinquecento a Los Angeles. “C’è stato qualcosa di fortemente intuitivo e di paradossalmente geniale –afferma Berardi- nella visione di Marchionne, AD del Gruppo Fiat-Chrysler. Anzitutto, è vero, c’è la tendenza generale al downsizing, accentuata dalla crisi. E la Fiat ha scelto con ragione la California quale Stato elettivo per la cerimonia di inaugurazione: questo è lo Stato USA dove la legislazione ambientale è da sempre più rigorosa, un campo in cui Fiat può vantare indiscutibili primati”.
Ma occorre ammettere che ci vuole coraggio per proporre all’America un modello così diverso dallo stereotipo con cui molti, specie dall’Europa, sono abituati a pensare al Nuovo Mondo. Marchionne vorrebbe in tal modo intercettare le nuove sensibilità emerse in questi anni oltreoceano, con gli acquirenti statunitensi che guardano con sempre maggiore attenzione a consumi e dimensioni.
Per Berardi siamo comunque dinanzi a una sfida già vinta. “La sola presenza di Fiat negli USA rappresenta una rilevante affermazione culturale. Con la Cinquecento, poi, è la cronaca di un successo annunciato, di una riscossa che ci riguarda e ci appassiona come italiani all’estero e come italoamericani. E’ il successo di un Paese che, quando recupera le ragioni della propria unità, è capace di slanci intellettuali e industriali senza paragoni”.
Questo sembra davvero il tempo degli italiani nel mondo: potrebbe valere per il ritorno della Fiat negli Usa, così come per le ripetute scoperte di scienziati e ricercatori overseas e, sotto altri profili, per la diffusione della cultura italiana, con la crescita esponenziale, ad esempio, degli studenti della lingua di Dante nelle High School americane.
I tempi della Fiat Strada sono lontani, ma quel giovane studente che un tempo la guidava, oggi, dopo esser stato eletto presidente degli Stati Uniti, ha scelto proprio Fiat quale partner di Chrysler. Che oggi sta rinascendo.
E allora Berardi: di corsa in uno dei 165 nuovi concessionari americani Fiat? “Il mio cuore dice sì. Ma la Cinquecento numero uno sia consegnata all’Amministrazione Obama che ha lavorato perché Fiat, dopo oltre un quarto di secolo, potesse tornare negli USA”.

                                                                    Andrea Liberati
                                                                    Ufficio Stampa On. Amato Berardi

giovedì 18 novembre 2010

LEGGE DI STABILITA' 2011: PER GLI ITALIANI NEL MONDO EMENDAMENTI INVOTABILI, SCARSO REALISMO DALLE FORZE DI OPPOSIZIONE

Giulio Tremonti, Ministro dell'Economia e delle Finanze
Credo che alcuni eletti all’estero, presentando ieri emendamenti che non potevano trovare accoglimento alcuno, abbiano mostrato scarso realismo economico, prima che politico. E ho troppa stima dell’altrui intelligenza per credere che i miei colleghi di opposizione abbiano così inteso strumentalizzare un simile frangente –la discussione della Legge di Stabilità.

Chiedo piuttosto a deputati e senatori eletti all’estero di unirsi a me, al Senatore Giordano e allo stesso Senatore Caselli, per analizzare insieme la situazione complessiva, individuando le possibili aperture –che nella ragionevolezza si trovano sempre- e i luoghi politici di rilevante incidenza per gli italiani all’estero. Questo sarebbe un approccio serio e responsabilizzante per tutti.
Credo che l’onere che la nostra elezione comporta sia anzitutto morale e civile: un onere che è anche un onore tale da impedirci di dar seguito a ordini di scuderia che vorrebbero imporre politiche divisive pure all’estero. Mi rivolgo dunque a quei rappresentanti moderati e responsabili che, come noi, hanno a cuore gli interessi degli italiani nel mondo: si segua l’esempio portato avanti nella Circoscrizione di nostra competenza –Nord e Centro America- dove, da tempo, sosteniamo una linea tesa alla massima valorizzazione delle nostre comunità, senza guardare alle etichette e senza pesare sulle finanze statuali, ma preservando e potenziando giorno dopo giorno, in collaborazione col Ministro degli Esteri, quel tessuto di relazioni –culturali, economiche e sociali- che fanno la ricchezza del nostro Paese. Un modello che potremo migliorare insieme, col contributo di tutti.
                                                                           On. Amato Berardi

martedì 16 novembre 2010

DOPO 40 ANNI, UN SOLDATO ITALOAMERICANO RICEVE LA DECORAZIONE MILITARE U.S.A. PIU' ALTA. BERARDI (PdL):"IL SOLDATO GIUNTA IDEALTIPO DELL'EROE"

(La foto ufficiale del presidente USA, Barack Obama, mentre telefona a Salvatore Giunta, ritratto a destra)

Ci sarà anche la First Lady, Michelle Obama, oggi, in occasione della cerimonia alla Casa Bianca in onore di Salvatore Giunta, militare di chiare origini italiane distintosi per sprezzo del pericolo in Afghanistan, quando tre anni fa, appena ventiduenne, cercò di salvare la vita ad alcuni suoi commilitoni, accerchiati dai talebani. Egli, mettendo in gioco la sua stessa esistenza e nonostante fosse già stato colpito al petto, solo parzialmente protetto dal giubbotto antiproiettile, riuscì nell’audace impresa di guadagnarsi –combattendo- il rilascio dei compagni, mettendo da solo in fuga i ribelli.
Brilla lo sguardo di Amato Berardi, deputato italoamericano del PdL. “Desidero rivolgere anzitutto i miei profondi sentimenti di stima al soldato Giunta. So che le comunità italoamericane un po’ ovunque gli hanno espresso riconoscenza e gratitudine per quanto ha fatto. Negli Stati Uniti, infatti, Salvatore Giunta rappresenta l’idealtipo dell’eroe. Egli porta un nome italiano che è altamente rispettato: basta uno sguardo a Internet, ai vari blog e forum aperti nelle ultime settimane per averne conferma”.
Il giovane soldato, americano di terza generazione, non solo conserva le sue radici in Italia, ma ha anche un legame di tipo professionale: era nella base di Vicenza quando, in settembre, fu lo stesso presidente degli Stati Uniti a chiamarlo al telefono per annunciargli la notizia.
Continua Berardi. “Nessuno dimentichi perché siamo andati in Afghanistan. Salvatore Giunta ha il merito di segnalare, con la sua età, il suo coraggio, la sua umiltà, quanto grave sia la situazione a Kabul, con gravi rischi di espansione nel mondo delle sacche terroristiche. Un pericolo che, con tutta evidenza, stiamo respingendo anche grazie a persone come Giunta e al sacrificio di tanti, donne e uomini, pure italiani, che hanno tragicamente perso la vita in battaglia”.
Oggi vivremo un giorno diverso, a metà tra doveroso ricordo e solennità.
“Sì, avremo l’occasione di assistere a un altro esercizio di democrazia altamente istruttivo. E’ straordinario –conclude Berardi- i rappresentanti di due minoranze etniche –il presidente afroamericano e il soldato italoamericano- si riconosceranno ancora una volta come un solo popolo americano; poi, nella suggestiva cornice della Casa Bianca, Obama appunterà l’onorificenza sul petto di Salvatore Giunta: un nuovo memorabile momento per gli italoamericani che, come ha ricordato lo stesso presidente USA nel messaggio inviato pochi giorni fa alla Niaf, hanno fatto la storia di questo Paese, ne sono parte fondante”.
Salvatore Giunta riceverà alle 14 del pomeriggio odierno direttamente da Barack Obama la Medaglia d’Onore, alta decorazione che, negli ultimi 40 anni, è stata resa soltanto postuma.
Giunta è dunque l’86^ militare americano che, negli ultimi due secoli, ha ottenuto tale riconoscimento non alla memoria.

                                                          Andrea Liberati
                                                          Ufficio Stampa On. Amato Berardi

sabato 13 novembre 2010

EDITORIA ALL’ESTERO, RIMBORSO PER 5 MILIONI DI EURO. AMATO BERARDI (PdL): “E ORA LA STORICA RIFORMA DI SETTORE”

Silvio Berlusconi e Paolo Bonaiuti (Ansa)
Il maxiemendamento alla Legge di Stabilità, approvato ieri in Commissione Bilancio alla Camera dei Deputati, va a superare una discrasia prodottasi lo scorso febbraio, quando, per eliminare le sovvenzioni a pioggia all’editoria in una congiuntura ancor più delicata di quella odierna, vennero cancellate numerose provvidenze tra cui anche cinque milioni di euro destinati alla stampa italiana all’estero.
La notizia è che oggi, pur in condizioni economiche complessive certo non semplici, il Governo Berlusconi ripristina quei cinque milioni a rimborso. Ma, soprattutto, si prepara a una storica riforma di settore.
Amato Berardi, deputato PdL, ricorda: “Non è un caso che l’on. Paolo Bonaiuti, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’Editoria, anche durante il mese di ottobre si sia speso in numerosi incontri con tutti i rappresentanti del mondo della carta stampata: l’obiettivo è una decisa innovazione della normativa, non più rinviabile”.
Secondo alcune anticipazioni, le nuove regole stabiliranno un principio irrinunciabile: la fine dei contributi a pioggia, ormai trasversalmente considerati una forma di finanziamento  controproducente.
Quanto agli italiani nel mondo –prosegue Berardi, eletto nella Circoscrizione Nord e Centro America- se davvero vogliamo render loro un buon servigio, allora dobbiamo affermare che l’auspicata riforma dell’editoria è necessaria anche per costoro. E i nuovi parametri di accesso ai fondi dovranno necessariamente includere le testate on line unitamente a una valutazione dell’effettiva consistenza delle stesse”.
In queste ore negli States si sta registrando la fusione tra Daily Beast, on line da appena due anni, e lo storico ma esangue Newsweek. “Sì, è un evento che anticipa dinamiche sotto gli occhi di tutti –conclude Berardi- di cui il Sottosegretario Bonaiuti e noi stessi, quali rappresentanti della maggioranza parlamentare, terremo certamente conto nell’analisi della riforma che, con l’attento contributo degli editori, andremo presto a esaminare in Parlamento”.
                                                                       Andrea Liberati
                                                                       Ufficio Stampa on. Amato Berardi

venerdì 12 novembre 2010

CHRYSLER, UTILE OPERATIVO IN CRESCITA: LA RIFLESSIONE DI AMATO BERARDI

(in foto la nuova Jeep Cherokee 2010, Gruppo Fiat-Chrysler)
Trascorso qualche giorno dalle prime notizie e ora che il dato è consolidato, possiamo ritenere il nuovo brillante utile operativo di Chrysler (III^ trimestre 2010) -pur a fronte del permanere di una situazione di non guadagno per via di tasse e ammortamenti- motivo di orgoglio e di riflessione per tutti gli italiani.
Orgoglio, perché il lavoro compiuto dall’AD Marchionne comporta un positivo ritorno di immagine per l’Italia intera, un Paese su cui fu lo stesso presidente Barack Obama a scommettere, individuando in Fiat il partner adatto a Chrysler.
Riflessione, perché Marchionne e il Gruppo Fiat-Chrysler, all’estero -si pensi ai guadagni provenienti dalla divisione sudamericana- sembrano riuscire meglio che in casa propria.
Certo, si tratta di mercati profondamente diversi. In Europa la domanda fatica più che altrove. E in Italia si è dinanzi a un duplice delicato passaggio: il primo è quello di una necessaria maturazione di relazioni industriali in senso europeo da parte di alcune frange del sindacato, finora bloccate su posizioni fortemente conservatrici; il secondo è legato al rinnovamento dei modelli di Fiat in un momento in cui la fusione con Chrysler crea molte aspettative e fiducia, come a Pomigliano, ma genera anche qualche legittimo timore dopo la vicenda di Termini Imerese -dove, però, il dialogo tra Azienda, Ministero ed Enti Locali prosegue.
Marchionne, partendo da Chieti, è riuscito a risollevare le fortune di un marchio -la Fiat- il cui destino pareva segnato. Ora, in America, egli potrà fare persino meglio di un altro italoamericano come Lee Iacocca, che salvò Chrysler nei primi anni ’80. Buoni auspici per l’Italia.

                                                                 On. Amato Berardi

sabato 6 novembre 2010

NUOVO PREMIO IN ONORE DI AMATO BERARDI DALLA SOLARINO AMERICAN SOCIETY

Il deputato italoamericano oggi nel New Jersey
(nella foto uno scorcio di Solarino, SR)









La Solarino American Society onora Amato Berardi.
Sono particolarmente felice di ricevere questo riconoscimento dai figli dei nostri connazionali siciliani”, dichiara a caldo il deputato italoamericano.

L’associazione no-profit Solarino è una delle più rare testimonianze di orgoglioso attaccamento alle proprie radici culturali negli Stati Uniti. Una organizzazione di italiani all’estero tra le più longeve, ormai entrata a pieno titolo nella storia dell’emigrazione, considerando che venne fondata quasi 67 anni or sono, nel 1943 –a guerra mondiale in corso- da alcuni cittadini che avevano lasciato l’assolata ma povera Solarino, villaggio alle porte di Siracusa, per l’America. E da 40 autunni la Solarino Society celebra anche il suo Gala annuale, premiando personalità politico-istituzionali italoamericane.
Mi conforta ricevere tale premio in questo delicato frangente per il Paese. Ho sempre cercato di accogliere le istanze dei nostri confratelli italoamericani, andando oltre le appartenenze politiche. Quel che ci unisce è moltissimo e ciò è ancor più evidente agli occhi di chi ha alle sue spalle una storia di emigrazione. Devo aggiungere –spiega Berardi- che, come Governo, abbiamo sempre ragionevolmente cercato di mettere in campo questo spirito. Un approccio, fatto di sensibilità e disponibilità, che rappresenta vero amore per il Paese”.

Intanto la Solarino American Society, diretta da Vincenzo Formica, celebrerà proprio domani a Hawthorne, nel New Jersey, il suo 40° Gala.
Chiosa Berardi: “Il mio impegno come eletto in Nord America prosegue ogni giorno per costruire nuovi ponti tra Italia e Stati Uniti sulla scia di quanto è stato fatto negli ultimi dieci anni per rafforzare i legami a ogni livello”.

Amato Berardi si appresta oggi a volare nel New Jersey per registrare un nuovo riconoscimento al suo lavoro politico-parlamentare, avviato con l’elezione del 2008 alla Camera dei Deputati.

venerdì 5 novembre 2010

TRA SPORT E SOLIDARIETA': “PARLAMENTARI IN FORMA” ALLA NEW YORK CITY MARATHON PER LA FONDAZIONE ANFFAS DI TERAMO


Se la First Lady Michelle Obama è campione di lotta all’obesità infantile, senatori e deputati italiani non sono da meno. Infatti una squadra di 11 parlamentari rappresenterà l'Italia alla Maratona di New York, in programma domenica 7 novembre. Sono i membri del "Montecitorio Running Club" che aggrega indistintamente tutti gli schieramenti politici nella convinzione che salute, benessere e pratica sportiva siano elementi determinanti per l’equilibrio psicofisico.

Il Club promuove il running e il movimento tra tutti coloro che frequentano le sedi istituzionali, con allenamenti periodici, gare, test ed occasioni sportive, sociali e benefiche.
Maurizio Lupi, vicepresidente della Camera, appassionato di sport e di Maratona (ha infatti  partecipato più volte a quella di New York), ha ispirato questa iniziativa riunendo intorno a sé numerosi colleghi di diversa attitudine, capacità e... orientamento politico, promuovendo un progetto articolato che si affida a esperti di sport e medicina. Costituitosi nel maggio 2009, il Montecitorio Running Club ha raccolto l'adesione di oltre 80 parlamentari, di tutte le forze politiche.

"Obiettivo del Montecitorio Running Club' -afferma Lupi- è quello di stimolare l'attenzione della popolazione italiana sui benefici della corsa come strumento per migliorare la forma fisica e prevenire o aiutare a curare molte importanti malattie. La partecipazione dei parlamentari alla Maratona di New York, consentirà di raccogliere fondi a sostegno della Fondazione Anffas Onlus Teramo per il sostegno della casa-dimora per ragazzi disabili senza famiglia dell'Abruzzo".

Oltre all'On. Lupi, saranno in gara a New York gli Onorevoli del Pdl Francesco Paolo Sisto, Alessandro Pagano, Enrico Costa, Marcello Di Caterina, Antonio Palmieri e Paolo Vella, il deputato Pd Sandro Gozi, quelli dell'Idv Augusto Di Stanislao e Ivan Rota, il senatore Pdl Filippo Saltamartini. "Per nessuno la trasferta è sostenuta da contributi pubblici o del Parlamento", precisa Lupi. "Ognuno dedicherà qualche giorno delle proprie ferie a queste avventure sportive e si impegnerà per promuovere salute e benessere, sostenendo la causa benefica".

Lo scorso anno sono stati raccolti oltre € 200.000, devoluti a favore della Fondazione Il Cireneo, che ospita bambini autistici in Abruzzo. “Gli Stati Uniti sono sempre stati un’ispirazione in fatto di fitness” aggiunge l’onorevole Amato Berardi, eletto alla Camera dei Deputati nella circoscrizione americana “ma qui è in palio una posta più alta. Abbiamo già dimostrato –aiutando i piccoli de Il Cireneo ad avere una nuova sede dopo il terremoto- di saper fare bene. E’ motivo di gioia poter trasformare anche questa volta l’evento sportivo in una buona causa”. L’appuntamento con la comunità italoamericana è previsto per oggi, 5 novembre, alla St. Athanasium Church, Brooklyn.

Tutti sono invitati a 'scommettere' sul risultato degli atleti in gara, destinando somme alla Fondazione con le modalità indicate sul sito ufficiale

Fastweb, Lottomatica, Grana Padano e MSC Crociere sono i principali Sponsor dell'iniziativa e insieme ai Partner Human Tecar, Adidas e Terramia Club sosterranno la raccolta fondi a favore della Fondazione Anffas. Sponsors locali dell’iniziativa includono Gusto Italia, Il Casale Import, Vespa ed il Gruppo Ristoratori Italiano

mercoledì 3 novembre 2010

AGUSTA WESTLAND (PHILADELPHIA), NUOVO POLO ASSEMBLAGGIO ELICOTTERI: VISITA AGLI IMPIANTI DI AMATO BERARDI CON EDMONDO CIRIELLI, PRESIDENTE COMMISSIONE DIFESA DELLA CAMERA

On. Amato Berardi, On. Edmondo Cirielli, Ing. Bruno Cellemme (AD Agusta Corp. USA),
Dott. Marco Conte (Relazioni Esterne Agusta Corp. USA)

Sin dagli anni ’80, quando Agusta Aviation pose qui le basi delle sue attività americane, seguiamo con attenzione l’evoluzione di questo polo industriale”. Amato Berardi, deputato eletto nella Circoscrizione Nord e Centro America, ricorda i primi passi a Philadelphia dell’azienda anglo-italiana, oggi integralmente posseduta da Finmeccanica.
Agusta ha costantemente incrementato i posti di lavoro in tutti i suoi siti produttivi, anche nel sito di Philadelphia. Un’azienda che opera in campo civile e militare: una delle ultime commesse vinte riguarda sei elicotteri per la Polizia dello Stato del Maryland, apparecchi che saranno utilizzati pure nel campo dell’emergenza sanitaria.”
Berardi ha accompagnato in visita ufficiale agli impianti della Pennsylvania il presidente della Commissione Difesa della Camera dei Deputati, on. Edmondo Cirielli.
La tappa di oggi –dichiara Cirielli- mette nuovamente in luce la capacità di innovazione di Agusta Westland e dell’intero Gruppo Finmeccanica, multinazionale con quasi 80.000 dipendenti e 400 siti produttivi nel mondo di cui ben 78 negli U.S.A. Siamo dinanzi a uno dei principali player sul mercato. Come italiano, credo che tutto questo sia motivo di orgoglio”.
Oltre al presidente Cirielli e ad Amato Berardi erano presenti anche il sindaco di Philadelphia, Michael Nutter, il presidente e AD di Agusta Aerospace Corp. USA, Bruno Cellemme, e il responsabile della Comunicazione Esterna Agusta, Marco Conte.

Philadelphia, 3 novembre 2010

STATI UNITI, ELEZIONI MID-TERM: IL N.I.A.P.A.C. COLLABORA CON LA DELEGAZIONE PARLAMENTARE ITALIANA O.S.C.E.



Decine di parlamentari da 55 Paesi stanno osservando per conto dell’O.S.C.E. (Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa) il regolare svolgimento del processo elettorale di mid term in corso negli Stati Uniti.
Al riguardo, in questi giorni sono giunti in America anche due rappresentanti italiani, il vicepresidente dell’Assemblea parlamentare O.S.C.E. e presidente della nostra delegazione, on. Riccardo Migliori (PdL), e il senatore Andrea Marcucci (PD).
Sono particolarmente felice di aver posto a disposizione dei nostri parlamentari tutto l’aiuto necessario per il miglior esito della missione O.S.C.E.”. A dirlo è Carmine Berardi, giovane membro del comitato esecutivo della N.I.A.P.A.C (National Italian American Political Action Committee), che ha sede a Washington.
La N.I.A.P.A.C. è un’organizzazione fondata dieci anni or sono a Philadelphia per promuovere in modo neutrale candidature italoamericane in seno alle assemblee rappresentative statunitensi a tutti i livelli. Berardi ricorda: “Siamo attivi da mesi nel supportare l’elezione degli italoamericani Andrew Cuomo a governatore dello Stato di New York, Dan Onorato per la Pennsylvania, nonché di candidati alla Camera dei Rappresentanti quali Lo Biondo, Mica, Barletta e altri ancora”.
Col tempo la N.I.A.P.A.C. ha allargato i suoi orizzonti fino a occuparsi di problematiche riconnesse al mondo della politica e dell’italianità nel senso più ampio. E’ in questo quadro che l’associazione sta offrendo il suo sostegno al lavoro negli States dei parlamentari Migliori e Marcucci. “Conosciamo bene il nostro territorio e per questo, con vivo piacere, abbiamo offerto collaborazione all’O.S.C.E., fornendo tutte le informazioni utili –conclude Carmine Berardi- affinché anche i membri italiani dell’Assemblea Parlamentare potessero assolvere alla propria missione con la massima sicurezza ed efficienza. L’auspicio è quello di proseguire anche in futuro nel porgere un contributo informato e qualificato da parte nostra”.
Oggi è intanto election day negli Stati Uniti. Saranno rinnovati l’intera Camera dei Rappresentanti e un terzo del Senato, nonché i vertici di 37 Stati. Domani, 3 novembre, la delegazione O.S.C.E. concluderà le sue operazioni negli U.S.A.

Philadelphia, 2 novembre 2010

150 ANNI DELL'UNITA' D'ITALIA: DAGLI STATI UNITI INTERESSE A UN'OPERA COMMEMORATIVA. L'On. Amato Berardi (PdL) sollecita i colleghi "Estendere lo sforzo anche in altri Paesi"

Le Poste Americane e i 150 anni dell’unità d’Italia. Un’intuizione culturale e un’opportunità storica che l’on. Amato Berardi, deputato PDL eletto in Nord-America, non si è lasciato sfuggire.
Qualche tempo fa abbiamo sensibilizzato le Poste Americane e il Postmaster general –direttore esecutivo delle US Post- per un francobollo sui 150 anni dell’Italia unita. Oggi siamo alla fase decisoria: il provvedimento finale verrà adottato in tempi brevi”.
L’iter che, negli USA, conduce allo stamp celebrativo non è semplice, né si può dare alcunché per scontato. “Si consideri che, negli Stati Uniti, le Poste sono un’Agenzia del Governo Federale”. Non a caso il primo Postmaster general fu uno dei Padri Fondatori degli States, Benjamin Franklin, 235 anni or sono.
Quanto alle commemorazioni, il codice postale USA prevede poi all’articolo uno che si debbano rappresentare anzitutto tematiche americane. Ma l’articolo otto stabilisce che, su basi cinquantennali o superiori, si possano anche commemorare anniversari di altri Stati.
L’attesa riproduzione commemorativa avrebbe un valore ben più che simbolico o meramente filatelico. “Storicamente è un fatto che l’Italia unita, auspice Garibaldi, venne subito riconosciuta dagli Stati Uniti d’America –ricorda Berardi- Era il 13 aprile 1861. Da allora ebbe inizio una relazione che, eccetto per la tragica fase del ventennio, sarebbe divenuta sempre più forte e solida sul piano culturale e politico, nell’interesse non solo di due popoli, ma del mondo intero”.
Per Berardi, nato in Molise ed emigrato adolescente a Philadelphia, tale evento “rivestirebbe un alto significato per tanti italiani all’estero, per gli oriundi –si parla di ben 64 milioni di persone- ma anche per lo stesso Belpaese”, grazie al conseguente ritorno di immagine.
Berardi rilancia: “Dobbiamo tentare un’operazione analoga con altre nazioni del mondo, oltre agli States. Invito i miei colleghi in Parlamento ad andare oltre le contingenze, mostrando spirito di coesione nazionale almeno su questi temi. Peraltro il raggiungimento di simili obiettivi non comporta oneri per il nostro Stato”.
Intanto, entro breve conosceremo l’orientamento ufficiale delle Poste Americane. L’illustrazione del francobollo commemorativo sarà svelata poco dopo.

Roma, 1 novembre 2010

SI CHIUDE L’VIII^ EDIZIONE DI VINITALY WORLD TOUR 2010 NEGLI USA. AMATO BERARDI E IL MINISTRO GALAN PER LA NUOVA TAPPA DI PHILADELPHIA


Con un’esclusiva degustazione presso l’Ambasciata italiana a Washington, Vinitaly World Tour 2010 ha concluso ieri sera la sua trasferta americana.
Vinitaly World Tour, la più grande fiera italiana itinerante del vino, è giunta quest’anno alla sua ottava edizione. Ma con una tappa nuova rispetto alle precedenti.
Mi onoro di aver contribuito allo sbarco di Vinitaly 2010 a Philadelphia”. Sprizza entusiasmo l’On. Amato Berardi, deputato al Parlamento italiano, eletto nella Circoscrizione Nord e Centro America. “Abbiamo messo in campo le migliori sinergie per fare in modo che questa grande manifestazione del gusto italiano potesse aver luogo anche qui: oltre al Ministro Giancarlo Galan, al presidente e al direttore generale di Vinitaly, intendo rivolgere un plauso particolare alla Camera di Commercio italoamericana di Philadelphia.” Berardi, peraltro membro del Board dell’ente camerale, svolge la sua attività di imprenditore proprio a Philadelphia, una delle più antiche città d’America, sede di uno dei pochi consolati italiani negli States. L’area metropolitana della capitale della Pennsylvania è poi la seconda per importanza nella costa Est, dopo New York: si comprende dunque l’utilità per gli operatori di quel che, a Philadelphia, è stato il vero e proprio “evento”. Qui era stato previsto, infatti, l’unico workshop prettamente commerciale, volto a creare nuove relazioni tra le aziende vitivinicole italiane e i potenziali acquirenti americani, con una serie di incontri B2B.
L’Italia esporta vino negli States per un controvalore pari quasi a un miliardo di euro l’anno –nota l’On. Berardi- Si tratta di numeri enormi e, addirittura, in crescita nonostante la crisi, ricavi che si aggiungono a quelli di altri prodotti di eccellenza, come l’olio di oliva. Abbiamo quindi inteso sostenere la filiera del vino negli States, collaborando a individuare anche le migliori location per il relativo marketing. Tale è il senso dell’inclusione di questa grande città -dove vivono un buon 10% di italoamericani.”
Vinitaly World Tour chiude oggi la sua edizione 2010, ma Berardi è riuscito a strappare agli organizzatori una promessa. “Ho avuto rassicurazione in merito alla prossima edizione: Vinitaly tornerà ancora a Philadelphia. Intanto, il nostro impegno a tutti i livelli, per aiutare le aziende italiane all’estero e collegare le due sponde dell’Atlantico, continua."

Philadelphia, 29 ottobre 2010